martedì 30 aprile 2013

Sentiero Fonte Acqua della Chiesa.Semprevisa


Alle pendici del gruppo del Semprevisa numerosi fonti costellano la montagna.

Sono fonti antiche che prendono nomi diversi legati alle antiche tradizioni e storie delle popolazioni che abitavano la montagna.

Una delle fonti più antiche e suggestive è quella dell'Acqua della Chiesa  che si trova in un "anfratto" della montagna alle pendici sud est del monte.

Il sentiero parte dalla  località Longara dove si arriva dall'abitato di Suso.Siamo all'interno del Comune di Sezze.

Ogni stagione ha il suo fascino particolare quando ci si immerge in un ambiente naturale e quasi incontaminato come quello della montagna.

Gli alberi hanno messo le nuove foglie verdi e il colore verde brillante domina dappertutto,ma esplosioni di colori sono dati dai fiori che costellano il sottobosco o impreziosiscono, come gioielli, i rami degli alberi.

Il sentiero della Longara, il n.12 sulla carta dei sentieri CAI,-www.cailatina.it- è segnato dalle caratteristiche strisce bianche e rosse.

Lasciata l'auto alla fine della lunga strada sterrata che prosegue Via della Montagna,si inizia una sentiero  in leggera salita.Arrivati ad un bivio si entra da un cancelletto,in filo spinato, sulla destra e subito ci si trova a percorrere un piccolo sentiero che passa in mezzo ad una fitta vegetazione.Si costeggia sulla sinistra un "fosso", ora asciutto.

Si entra quindi nel bosco fatto da una vegetazione mista,frutto dei rimboschimenti degli anni '60. Oltrepassando una pietraia il sentiero comincia a salire più decisamente compiendo dei lunghi tornanti.

Il bianco di un magnifico pero selvatico illumina l'inizio del sentiero e distese di bianche margheritine costellano i tratti erbosi.

Cammino cercando di non calpestare i ciclamini, numerosi sia vicino ai sassi di calcare che nel sottobosco. Fino a poche settimane fa la neve ricopriva questi pendii, ora il risveglio della natura  mi riscalda l'animo e affascina la mente. 

Alla  fine dei tornanti si prosegue in un tratto molto più brullo e sassoso che devia a sinistra. E' un pò nascosta e quindi si deve cercare ma è proprio il getto dell'acqua che si intravede tra i rami ad indicare la Fonte dell'Acqua della Chiesa.

In basso è stata posta una vasca per l'abbeveramento degli animali, mentre la Fonte originaria è pochi metri più su.Suggestiva l'antica vasca in pietra ricoperta di alghe.

martedì 23 aprile 2013

Madonna della Spella .Parco del Monte Subasio


 

 Il Parco del Monte Subasio nel centro dell'Umbria racchiude una serie di ambienti di grande bellezza naturalistica e di rilievo dal punto di vista storico e artistico.

Il Parco comprende infatti i comuni di Assisi,Spello,Valtopina e Nocera Umbra

Numerosi sentieri lo attraversano, salendo sulla cima del Monte Subasio o percorrendo a "mezza costa" le pendici del monte,  toccando i centri di Assisi e Spello,arrivando ad alcuni monasteri (come l'Eremo delle Carceri di San Francesco o l'Abbazia di San Benedetto) o ad alcuni siti di rilievo geo-paleontologico.

Presso la sede del Parco ad Assisi è infatti allestita la Mostra Geologica Permanente del Monte Subasio.

Una grande opera di rimboschimenti ha interessato le pendici del Subasio,operata all'inizio del '900 dal Corpo Forestale dello Stato, mentre alcune zone sono ancora ricoperte dalla vegetazione originaria, come la secolare lecceta che circonda l'Eremo delle Carceri.

Uno dei punti più affascinanti del Parco è la Madonna della Spella,dove un rifugio, curato dai volontari del CAI di Foligno- www.caifoligno.it- racchiude la piccola chiesa dedicata alla Madonna della Spella.

Un antico affresco sul muro della chiesetta raffigura la Madonna della Spella, oggetto di un'antica popolare venerazione.

Il Rifugio si trova su una parte sommitale ed è raggiunto da una strada che da Spello arriva ad Assisi.Dal Rifugio partono diversi sentieri che raggiungono la vetta del Subasio,il paese di Spello,l'Eremo delle Carceri,Assisi ed altre località.
Dal Rifugio uno splendido paesaggio di vette innevate in lontananza rende particolarmente suggestiva la semplice struttura in pietra, ben integrata nell'ambiente roccioso dell'altura.

 La nebbia avvolge il  Rifugio dalla semplice struttura in pietra la sera del Sabato di Pasqua ma gli ampi spazi della cucina riscaldati da una stufa a legna sono confortevoli.E' rilassante trovarsi così immersi dalla natura,lontani dalla frenesia del lavoro quotidiano e dal bombardamento di notizie a cui si è sottoposti giornalmente da tutti i mezzi tecnologici che ormai dominano le nostre vite.
L'unica cosa che si può ascoltare, a parte la musica della vicina Radio Subasio, è il vento che soffia forte sul Rifugio e sull'altura portando bianche nuvole e  la nebbia avvolge in un  velo impalpabile ogni cosa,creando una particolare  suggestione.

 

martedì 16 aprile 2013

Santa Maria Maggiore di Spello


"Splendidissima Colonia Julia" è la scritta posta su un arco all'ingresso di Spello.La scritta riporta il modo in cui
Cesare
chiamava l'antica città degli Umbri.

In effetti il bellissimo paese di Spello è disseminato da resti archeologici che testimoniano l'importanza della colonia umbra durante i lunghi secoli della repubblica e dell'impero romano.

Spello presenta resti architettonici di epoca romana in una struttura complessivamente medioevale, con una commistione particolare .Girando tra gli stretti vicoli in salita infatti capita di incontrare  un arco romano e poco dopo torri  medievali  e poi loggiati in legno  che si affacciano vicino a possenti torrioni.

Tra le varie torri le più belle sono quelle dodecagone dette Torri di Properzio

Ad ogni angolo c'è una sorpresa tra le vie pulitissime percorse da gruppi di turisti.

Al centro di Spello la Chiesa di Santa Maria Maggiore conserva dei capolavori d'arte assoluti: sono gli affreschi del Pinturicchio. Datati al 1501 rappresentano L'Annunciazione,l'Adorazione dei Pastori e la Disputa di Gesù e i Dottori.

Si entra nella Cappella Baglioni,dove sono gli affreschi, con un piccolo contributo e la luce, che viene accesa, illumina la bellezza dei paesaggi che rappresentano i dolci declivi e il verde del paesaggio umbro incorniciando  le figure dai  volti delicati e bellissimi.

 Le variopinte vesti dei personaggi  richiamano gli ambienti  cortesi e l'eleganza e opulenza delle corti signorili del Rinascimento italiano.

Alzando lo sguardo poi nella volta divisa in quattro parti si vedono le Sibille affiancate da targhe con profezie sulla venuta di Cristo.

Sul pavimento,protetto da una lastra , c'è il pavimento in ceramica di Deruta, la vicina città umbra produttrice di ceramiche di elevata qualità, famose nel mondo.

Esco dalla Chiesa con la bellezza degli affreschi del Pinturicchio che a lungo mi accompagneranno nella mente.

 

martedì 9 aprile 2013

Museo di Palazzo Trinci.Foligno


Nel centro di Foligno il bellissimo Palazzo Trinci ospita il Museo della città di Foligno che è composto della Raccolta archeologica  e della Pinacoteca.

Il Palazzo era la dimora dei Trinci Signori di Foligno fino alla conquista del territorio da parte dell'esercito pontificio nel 1439.

Il Palazzo ha un ampio cortile interno,un portico con ampie arcate ogivali,al primo piano si aprono delle trifore gotiche,nel piano superiore invece delle bifore.

Tra la Raccolta archeologica e la Pinacoteca,  spiccano però altri tesori d'arte che sono gli affreschi sulle pareti del cosiddetto "piano nobile" alcuni attribuiti  a Gentile da Fabriano .

C'è poi la "scala gotica" una scala stretta con il soffitto dalla volta a crociera affrescato.

Gli affreschi furono compiuti al tempo di Ugolino III,signore di Foligno dal 1368 al 1415 e vi spicca la sala cosiddetta dei Giganti che rappresenta delle enormi figure che raffigurano importanti condottieri dell'antichità. La grandiosità e la maestosità delle figure emoziona il visitatore e rimango ammirata a leggere i nomi dei vari condottieri.

Nella Loggia e nella Camera delle Rose ci sono  altri affreschi che una recente scoperta documentaria fa attribuire a Gentile da Fabriano con aiuti e collaborazioni di altri artisti .

Nella Raccolta Archeologica ci sono alcuni rilievi che rappresentano scene dionisiache,scene circensi ,iscrizioni e alcuni bei mosaici pavimentali con disegni geometrici.

Nella Pinacoteca molto interessante l'affresco staccato della Madonna della Misericordia di Giovanni di Corraduccio, bello l'ampio manto della Madonna che racchiude la  folla dei fedeli.

Affascinanti  anche gli affreschi staccati dell'artista folignate Mezzastris con i volti delicati della Madonna e degli angeli e i tenui colori pastello delle vesti.

 

martedì 2 aprile 2013

Villa Maraini.Rione Ludovisi



 
Percorrendo Via Ludovisi ,una traversa di Via V.Veneto,a due passi dall'Ambasciata Americana d'improvviso ci si trova davanti una Villa che si impone all'attenzione, anche nel susseguirsi di eleganti palazzi.

A livello stradale infatti si notano delle cavità scure contornate da roccia che attira fortemente la mia attenzione  sembra frastagliata,particolare comunque ....quasi  sembrano ossa spezzate. Al di sopra si erge un'imponente ed elegante Villa: è Villa Maraini sede dell'Istituto di Cultura Svizzera.

La Villa è stata costruita agli inizi del '900 dal'industriale svizzero Emilio Maraini,eminente industriale ,il primo ad avviare la produzione dello zucchero dalla barbabietola,  fu anche deputato del regno d'Italia.

Commissionò  la Villa al fratello l'architetto Otto Maraini,lo stesso che progettò l'imponente Hotel Excelsior su Via Veneto.

La Villa ha alcune importanti caratteristiche: l'ingresso è decorato con statue sulla balaustra,all'interno un grande salone con un soffitto affrescato da G.Capranesi.

Imponente poi la Torre Belvedere alta ben 26 metri,da cui si può godere di un bellissimo panorama su tutta Roma.

Il giardino è decorato da un Ninfeo a forma di grotta, sono le grotte visibili anche dalla strada, la cui roccia incuriosisce tanto. Sono in realtà formate da materiale di scarto dei lavori di demolizioni e ricostruzioni che hanno interessato la bella Via Ludovisi .

La vedova del proprietario contessa Carolina Maraini Sommaruga lasciò la Villa ala Confederazione Elvetica nel 1947.

Villa Maraini è visitabile dal lunedì al venerdì - www.istitutosvizzero.it