lunedì 29 ottobre 2012

Museo del Parco del Circeo.Giornate della "Biodiversità"



A Sabaudia, il Museo del Parcowww.parcocirceo.it- espone reperti provenienti dai vari ambienti che compongono il Parco del Circeo : i quattro laghi costieri, la duna litoranea, la Foresta Planiziaria, il Promontorio del Circeo e l’isola di Zannone.

I giorni 27 e 28 ottobre sono state le “Giornate della Biodiversità” organizzate dal WWF con i Parchi Nazionali e le Aree Protette e ci sono state tante visite guidate e “attività di campionamento” in tutta Italia.

Anche il Museo del Parco ha organizzato una visita, guidata da un ecologo “interprete” dell’Istituto PANGEAwww.istpangea.it – Onlus che si occupa di ricerca e attività didattiche nel Parco del Circeo.

L’ecologo ha spiegato alcuni particolari caratteristiche degli Ambienti del Parco e la ricchezza di Biodiversità presente, a volte messa in pericolo dall’introduzioni di specie animali non autoctone.

E’ il caso a d esempio delle “Piscine” (antichi ambienti palustri) , dove ci sono salamandre,tritoni e varie specie di tartarughe lacustri,messe in crisi dall’introduzione delle “tartarughe a testa rossa”, vendute nelle fiere.


I settori del Museo -Duna,Foresta.Promontorio,Zannone-mostrano ambienti perfettamente ricostruiti con tanti specie di uccelli, daini, cinghiali,un tasso,  un muflone e la vegetazione tipica, per terra delle teche mostrano la spiaggia con conchiglie e rare stelle marine e anche il terreno della foresta con le mute dei serpenti abitanti dei luoghi.

La competenza e la passione dell’ecologo rendono vivi gli ambienti e, in una mattinata fredda e piovosa, ci si trova immersi nel vivido sole del “Quarto Caldo”o nel fresco umido della Foresta o sulla selvaggia e assolata Zannone tra i mufloni.

C’è davvero da lottare affinché i Parchi e le Aree Protette italiane possano continuare a preservare la Biodiversità Naturale, azione messa in pericolo dalla politica di “tagli” perseguita dai Governi Centrali e Locali.

lunedì 22 ottobre 2012

Visita al Teatro Olimpico di Vicenza

Il Teatro Olimpico,opera notissima di Andrea Palladio, al centro della città di Vicenza, colpisce e stupisce i visitatori ben oltre di quanto la conoscenza fotografica dell'opera può far immaginare.

www.museicivicivicenza.it

Si entra nello spazio chiuso di un teatro e si viene proiettati nella dimensione spaziale e monumentale di un città dell’antichità.

Il fronte della scena è di particolare imponenza con la struttura architettonica della facciata che richiama quella di un edificio rinascimentale.

Nelle aperture poi strade lunghe e strette proiettano in una profondità inaspettata, creata con spazi reali e in parte illusori.

La visita al Teatro Olimpico avviene in una dimensione di tranquilla e pacata vita cittadina, entrando in un antico cortile, all’interno di una struttura fortificata con torre medioevale.

L’ingresso nell’antica platea semicircolare pone subito di fronte al fascino dell’opera che riesce a conciliare la monumentalità e l’accuratezza, gli spazi chiusi e quelli aperti con una sorprendente commistione.

Il Teatro Olimpico è l’opera ultima di Andrea Palladio, rimasta incompiuta alla sua morte nel 1580,
fu completata da Vincenzo Scamozzi autore delle scenografie prospettiche.





lunedì 15 ottobre 2012

Mostra "Cinque secoli di volti".Palazzo Chiericati Vicenza

Nel bellissimo Palazzo Chiericati di Vicenza si sta tenendo la Mostra “Cinque secoli di Volti”

che espone un’ampia rassegna di ritratti e sculture che ritraggono personaggi noti e in vista della città di Vicenza, attraverso cinque secoli dal XVI sec al XX secolo.-www.museicivicivicenza.it


Il Palazzo Chiericati fu progettato da Palladio per la nobile famiglia Chiericati , è stato chiuso per circa due anni per lavori di pulizia e manutenzione dopo l’ allagamento del piano inferiore subito per l’esondazione del vicino fiume Retrone.

Non poteva esserci più bella occasione perché la mostra presenta un’affascinante e ben allestita raccolta di opere incentrate sul tema del ritratto.

In vesti ricche ed opulente i nobili vicentini del’500 accolgono il visitatore e già si comincia respirare un’aria familiare per la precisione ritrattistica dei volti e le sintetiche ed efficaci didascalie che narrano le  note biografiche dei personaggi ritratti .


Si attraversano così le sale cavalcando velocemente i secoli , con i personaggi che sempre rispecchiano le caratteristiche storiche e la temperie sprituale dei tempi .

E così dalle iniziali ,ricche vesti del 500 che incorniciano dei volti di donne raffinate e di solidi uomini d’affare della società rinascimentale vicentina, si passa dalle bianche parrucche in voga nel ‘700 e poi ai brillanti e spavaldi atteggiamenti di personaggi che richiamano lo spirito romantico dell’800.

Uomini e donne della Vicenza dell’800 impegnati nei conflitti rinascimentali e partecipi dell’ideale dell’Unità d’Italia sono ritratti nelle sale  e le loro rappresentazioni sono così realistiche e i volti trasmettono tale carica ideale e sentimento, che commuove il pensiero dei sacrifici e delle fatiche che i patrioti del Veneto dovettero sostenere per coronare i loro sogni di riunificazione all’Italia già nazione unita.

La mostra finisce con le sale dedicate all’artista vicentino Neri Pozza con sculture e belle incisioni rappresentanti la città di Vicenza.







lunedì 8 ottobre 2012

Riparo Roberto.Sezze



Il Riparo Roberto è un’ampia cavità rocciosa lunga circa 20 m., è un sito preistorico esplorato nei primi anni ’50 e descritto da Marcello Zei.

Si trova nel territorio di Sezze-l’antica Setia città latina e poi romana- ed è ben visibile anche dalla Via Appia- www.setino.it (portale fotografico di Sezze)

Si apre su uno sperone roccioso che scende a picco sulla valle stretta e tortuosa formata dal torrente
Briolco.
L’arrivo dalla via alta al Riparo è un percorso suggestivo perché ci si lascia alle spalle un’ampia ubanizzazione e ci si immerge in una fitta vegetazione mediterranea e in un lembo di paesaggio montano caratterizzato da alte pareti calcaree ,pinnacoli rocciosi e gli intensi profumi delle piante aromatiche, tipiche della flora mediterranea.

Il percorso inizia proprio con un bellissimo e profumatissimo cespuglio di mirto per poi continuare tra le piante di “ampelodesmos tenax”, nome scientifico della “stramma”, alte fino a 2 metri, ci si fa largo poi tra cespugli di lentisco con le bacche rosse, le profumatissime piante di menta selvatica e l’alto e odoroso finocchio .


Il Riparo Roberto è stato però deturpato da scritte colorate, risultato di atteggiamenti di ignoranza e vandalismo ,tra cui a fatica si possono osservare dei graffiti , alcuni dei quali attribuiti all’età preistorica.

Poco più avanti si apre nella roccia un’altra cavità: la grotta Iolanda anche questa luogo di ritrovamento di reperti preistorici, tuttora visibili presso l’Antiquarium di Sezze e il Museo Pigorini di Roma.

La bellezza selvaggia del paesaggio copre il fastidio della visione delle scritte e il Riparo Roberto e la Grotta Iolanda rimangono luoghi suggestivi che andrebbero valorizzati.

lunedì 1 ottobre 2012

I "paesi" di Dino Catalano




Negli ultimi anni la sua opera è sempre più conosciuta e la sua casa di Sabaudia è diventata da qualche anno un luogo di aggregazione culturale e il suo giardino la sede della manifestazione culturale estiva “In GiarDino”.

Una volta finita la Rassegna estiva, il suo giardino diventa la quinta naturale dei suoi ultimi lavori,
perché lui vi dispone e appoggia i suoi quadri e così il fascino della sua pittura si unisce al verde brillante della vegetazione in una sorta di “installazione” involontaria, in cui la sua arte viene esaltata dalla cornice naturale.

I suoi ultimi quadri rappresentano case oscillanti , paesi in bilico, pur nella saldezza delle loro radici, come tante Torri di Pisa che sfidano la gravità.

I colori brillanti segnano la prospettiva di lunghe vie, come di verdi colline o di placidi laghetti.
Le case e le torri sono sempre bianche, spesso merlate, e i cieli spesso rosso acceso.

L’obliquità della struttura compositiva dona un’originale dinamicità alla composizione che crea un particolare contrasto con paesi e case che ambiscono a una solidità strutturale.