martedì 31 luglio 2012

Bernina express.Tirano-Morteratsch


La prima emozione il Bernina express la dà alla partenza dal paese di Tirano , proprio vicino al confine con la Svizzera.
Bernina express
Il treno ha in coda due carrozze scoperte da dove la visione dei paesaggi e delle località attraversate è più diretta.

Il Bernina express parte dal centro della città …ma non ci si aspetta che i binari passino così vicino alle case, le lambiamo a pochissimi metri di distanza, con le persone che sostano ad un caffè, per niente disturbate dal passaggio del rosso treno.

Piano piano il treno si alza percorrendo ponti e ardite curve in salita.

Le località si susseguono, passando vari paesi , laghi e boschi dove l’intenso profumo degli alberi è inebriante.

Lago Bianco

Il Bernina express unisce vari paesi tra l’Italia e la Svizzera passando vicino ai ghiacciai del Gruppo di montagne del Bernina.

Il treno è accompagnato da un quasi costante stridio dato dalle ruote e dai freni sui binari, il rumore è forte e, quando si passa nei frequenti tunnel, il buio lo rende ancora più suggestivo.

Le emozioni più grandi, però, arrivano quando si arriva in vista dei ghiacciai del Bernina, le alte cime coperte dai ghiacci perenni svettano al di sopra di noi, la temperatura è ormai rigida e ci si copre con ogni indumento a disposizione.

Passiamo la stazione di Bernina-Hospiz, la più alta d’Europa a 2328 m.e il freddo ci gela la faccia. Poco dopo si arriva alla stazione di Morteratsch, proprio al di sotto dei ghiacciai Vedret Pers e Vedret de Morteratsch con la vetta di Piz Palù che svetta a 3905 m.

Questa stazione ,durante la costruzione, sfiorava il ghiacciaio, che da allora si è ritirato per ben 1500 m.,l’informazione incute una certa preoccupazione che ci accompagna nella spettacolare salita in uno dei vari sentieri

mercoledì 18 luglio 2012

Claudio Cintoli.Retrospettiva al Macro


Helf moon smile

In uno degli spazi dell’ampio, rinnovato e colorato MACRO di Via Nizza di Roma, c’è un’importante mostra dedicata a Claudio Cintoli , l’eclettico artista prematuramente scomparso nel 1978.

E’ un’ampia retrospettiva che Roma,città d’adozione dell’artista, dedica a Claudio Cintoli.
La mostra si intitola “L’immagine è un bisogno di confine”.
Dipinti, sculture, installazioni e video con performance si alternano negli spazi del MACRO.

Si inizia il percorso con la sala dedicata ai dipinti : grandi tele realizzate con tecniche miste, con spazi naturali nei quali si inseriscono elementi umani :una mano, un volto di ragazza.

La voce del'erba

Tra i più belli gli acrilici su tela: “Volo verso la Luna” del 1965, “Helf moon smile” del 1966 e “La voce dell’erba” del 1966.

C’è poi la sala dedicata alla scultura con la serie di Nodi e Pesi Morti : grandi sassi circondati da corde con nodi ,disposti con ordine.

Affascinante è poi il video che documenta la performance “Crisalide”: un grande sacco marrone, oscillante nel vuoto, in cui movimenti, sempre più intensi, agitano l’iniziale immobilità, per poi aprirsi,proprio come una farfalla dal bozzolo, e far uscire un uomo: l’artista stesso.

Nella mostra è presente anche una documentazione dei murales realizzati dall’artista negli anni ’60,
tra i quali anche il pannello creato per il famoso locale romano “Piper”.

Volo verso la luna


mercoledì 11 luglio 2012

Monte Scalelle.Prati di Campoli




I Prati da Monte Scalelle

Prati di Campoli (Veroli) è un’Altopiano stretto, situato a circa1100 m.di altezza e circondato da una corona di alti monti,una delle concentrazioni di montagne boscose più belle del Centro Italia.


Sono molte le cime e molti i sentieri che vi salgono, uno di questi sale a Monte delle Scalelle,passando da Valle delle Vacche e Forca Palomba.http://www.youtube.com/watch?v=in3gONH_nrU&feature=youtu.be

C’è un’intensa attività agropastorale e la Valle delle Vacche deve il suo nome al passaggio di mandrie che poi hanno in basso il loro stazzo.

Forca Palomba
Il percorso sale al Vado di Forca Palomba attraversando un bosco di faggi, piante che caratterizzano le pendici di tutte le montagne e rendono affascinante il paesaggio.
Saliamo in una giornata particolarmente calda,con le previsioni meteo che insistentemente annunciano temperature elevate in pianura.
Nella salita incontriamo appunto molte vacche che scendono e ci fermiamo per farle passare.

Sostiamo a Forca Palomba godendo della bella aria fresca e della visione del vicino Monte Pontecorvo .
Usciti dal bosco, la salita a Monte delle Scalelle prosegue superando alcune formazioni rocciose che danno davvero l’idea di scalini.
Un caratteristico ammasso di sassi ci indica la cima a 1837 m.

Il panorama è stupendo , sotto di noi i Prati ,da un lato Monte Fragara e di seguito Pizzo Deta ,con la caratteristica forma ricurva della sua cima, mentre dall’altro lato abbiamo altre cime degli Ernici ,tra cui si distingue monte La Monna.
In lontananza si vede il Lago di Canterno.

Quando scendiamo i Prati si sono densamente popolati, le persone vengono tutte le domeniche a passare la giornata al fresco, disponendosi sopra i tanti prati e sotto le piante, con sedie e tavoli.

Persone che passeggiano, tra auto e camper parcheggiati, e alcuni chioschi rendono l’ambiente vivace e colorito come una festa di paese.

mercoledì 4 luglio 2012

"Rifugi" e "Parquet".Installazioni al MACRO

Presso il MACRO-Museo di Arte Contemporanea di Roma- http://www.macro.roma.museum-/ le installazioni sono le protagoniste di questa stagione.

Rifugi di Gregorio Botta e Parquet di Ishmael Randall Weeks stupiscono e affascinano i visitatori.
L’acqua e la luce sono le protagoniste di Rifugi di Gregorio Botta e l’installazione ha una sua melodiosa armonia .

 
In una stanza scura piccole casette in ferro poste su alti supporti metallici proiettano sulle pareti il riflesso dell’acqua ,in esse contenuta, illuminata da un luce. E proprio come nel mare ci si incanta a guardare i riflessi,mobili e mutevoli, del sole sulla superficie marina, così la luce in movimento che fuoriesce dalle casette inchioda gli occhi dei visitatori.

Un dolce sciabordio di acqua pervade l’ambiente, mentre ogni tanto piccole immagine del mare vengono proiettate dalle casette.

Al centro della sala una tavola di cera è percorsa incessantemente da un velo d’acqua che copre la scritta incisa sulle cera.
Sono due versi della poetessa Emily Dickinson :”Trovare è il primo atto/ Il secondo perdere”.
La frase sembra alludere al continuo movimento delle cose, simile allo scorrere dell’acqua.

Parquet



Nell’installazione Parquet elementi diversi caratterizzano l’ambiente e molti sono materiali di costruzioni : parquet,mattoni, legno, carrucole,vernici, pennelli,cornici.

Sono disposti nell’ampia sala in nuclei significativi e tra esse due elementi che rappresentano il mondo naturale che emergono nel panorama costruttivo che li circonda.

Parquet
Uno è un grande plastico che raffigura una catena di montagne ,con ben in evidenza la stratificazione dei materiali rocciosi.E’ fatto di truciolato di legno ,ma stupisce la perizia di lavorazione che rende il legno montagne.L’altra è una composizione di fotografie di alberi ed erba

Piegate e unite insieme a formare una chiglia di una nave…la natura ,come un’arca di Noè ci salverà?