lunedì 30 agosto 2010

Salita al Rifugio Vioz


Rifugio Vioz Il Vioz(3645 m) è una delle cime più alte del Parco Nazionale dello Stelvio-http://www.stelviopark.it/-, la salita al Rifugio e al Monte è una delle escursioni più classiche , anche se impegnative, che si tentano in queste zone.
La difficoltà è data soprattutto dall'altitudine che, a partire dai 2900/3000 m., provoca diversi malesseri .
L'escursione inizia dal Rifugio Doss dei Cembri a 2315 m. , il paesaggio è ormai privo di vegetazione, il sentiero è una mulattiera abbastanza comoda che spesso passa su frane e “morene glaciali”, tra rocce ferrose rosso scuro.
Siamo un piccolo gruppo del Cai di Latina, passiamo sotto il cosiddetto “Dente del Vioz” a 2901 , un pinnacolo alto e aspro, poi una piccola targa indica l'arrivo a 3060 m. Alzo il braccio , mi sembra già una vittoria, poiché non sono mai salita così in alto.
Cominciano i problemi con l'altitudine e , nel migliore dei casi, le gambe si fanno sentiero per la salita al Viozpesanti e c'è più affanno.
A quota 3206 c'è il passaggio “attrezzato” del Brich, nel salire ad est si vede il lago di Careser ,dapprima solo la diga , poi tutto il lago.


Poi il sentiero diventa più ripido , la fatica si fa sentire , i passaggi ,a volte, si affacciano su altezze vertiginose.
Incontriamo neve sul sentiero e proseguiamo più piano e con cautela. Ho un momento di paura , ma la nostra guida ,Luca,mi rassicura suggerendomi anche come muovermi su quella neve. passaggio del sentiero durante la discesa
D'improvviso la sagoma scura del Rifugio Vioz mi appare e mi viene incontro una bella ragazza bionda,incontrata all'inizio, che si complimenta con me.
Siamo a 3535 metri , tutt'intorno solo cielo e nuvole , tutte le altre montagne sono molto più basse ed è bellissima la visione dei laghi Careser,Lungo e Marmotta in basso, il massiccio del Cevedale a nord e a sud , sullo sfondo, le Dolomiti del Brenta e la Valle di Pejo.

lunedì 23 agosto 2010

Il cielo estivo stellato

Albireo L'estate è il momento migliore per osservare il cielo stellato, alcune associazioni permettono grazie ai telescopi , ma anche a occhi nudi con l'ausilio di laser, di osservare il cielo e di vedere il bellissimo spettacolo delle costellazioni, dei pianeti e della Via Lattea dell'emisfero boreale.


Una di queste è l'Associazione Pontina di Astronomia -http://www.astronomiapontina.it/ che offre in estate diverse occasioni per osservare le stelle, esperienza bellissima quanto difficile in città dove l'inquinamento luminoso , con l'eccesso di luci che spesso si disperdono verso l'alto, rende impossibile la visione delle stelle.
L'Associazione permette , nell'ambito di manifestazioni organizzate in campagna o al mare, di osservare la volta celeste ed averne piacevolissime sorprese: alzando gli occhi , proprio sulla propria testa , c'è il cosiddetto “triangolo estivo” , un grande triangolo isoscele formato da tre stelle molto luminose:Deneb,Vega,Altair.
La stella Deneb poi fa parte anche della bella costellazione del cigno , facilmente visibile , e ne costituisce la coda , mentre il becco del cigno è un'altra stella bellissima : ALBIREO.
Albireo è una stella doppia e ,con i telescopi dell'associazione- ma ne basta anche uno mcostellazione del cignoeno potente-, si è potuto osservare le due stelle affiancate :una gialla e una blu.
Rovesciando la punta del triangolo si arriva proprio sulla stella polare , la stella isolata che nel nostro emisfero indica il nord .




Il “Grande carro” e “Il piccolo carro” -l'Orsa maggiore e l'Orsa minore- sono chiaramente visibili, come lo è la Via Lattea , la striscia biancastra che attraversa il cielo.
Con sorpresa riesco ad individuare anche le costellazioni dello Scorpione e del Sagittario e certo il raggio laser usato dai volontari dell'associazione è davvero fantastico!
Con il telescopio osserviamo un'altra stella particolare MIZAR, composta da due stelle vicine con in mezzo una più piccolina.
Verso il tardi ecco ,in direzione sud, apparire Giove che possiamo osservare con i suoi satelliti.
Per finire nei giorni intorno al 10 agosto(notte di San Lorenzo), la visione delle stelle cadenti accresce la bellezza dell'osservazione perchè ci mettiamo dentro anche i nostri desideri più intimi...

sabato 14 agosto 2010

Kelly ed Ingres a Villa Medici

      pannelli bicromi di KellyAll'Accademia di Francia a Villa Medici a Roma -http://www.villamedici.it/- è ospitata una mostra di opere del pittore americano E.Kelly poste in confronto con una raccolta di disegni e dipinti di J.A.D.Ingres.
      Come afferma il pannello introduttivo “questa mostra intende mettere in luce il modo in cui la forma nasce dall'insistere sui bordi e i contorni .. e il dualismo tra frammentazione e unità”.
      E così nei 7 grandi pannelli bicromi di Kelly , “curva arancio in rilievo” ecc..,ciò che risalta è proprio il rilievo della parte superiore colorata che crea un'ombra sul bianco, sottolineando “il contorno” del monocromo.
      Nella sala 5 c'è un'ampia raccolta di disegni di Ingres che da una parte consistono in rappresentazioni di volti ben definiti nella loro accuratezza fisiognomica, dall'altra in una serie di “etude” di corpi ,con sequenze di movimenti.
    Particolarmente intenso ed affascinante il disegno “La Pensierosa”, un bel profilo di donna con la bocca socchiusa e gli occhi che guardano lontano che mostrano pensieri e dipinto di Ingrespreoccupazioni.
    Nella sala 6 sono esposti dei disegni di Kelly in rapporto con quelli di Ingres.
    Alcuni volti hanno tratti molto marcati, i “contorni” del viso e degli occhi sottolineati da ripetuti passaggi di matita.



    Spicca tra questi ritratti quello di “Louis Chartier”, dal torso nudo che richiama quello di una statua classica e il bel volto e i capelli ,quelli di un eroe greco. Tutta la potenza del corpo però si rivolge ad un libro che assorbe tutta l'attenzione dell'uomo.Riflessione e pensiero prevalgono sulla forza.
    Nei disegni degli anni '80 ,invece, i volti sono resi con poche linee e con lineamenti asimmetrici.
    La mostra resterà aperta fino al 26 settembre.

    lunedì 9 agosto 2010

    Sentiero dei tedeschi.Val di Sole

    lago di Palù dall'alto delle postazioni militari Il sentiero “dei tedeschi” è un sentiero escursionistico/alpinistico ,all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio-http://www.stelviopark.it/ - che parte dal rifugio Doss dei Cembri -e ripercorre la pista militare costruita dalle truppe austriache e tedesche durante la Prima Guerra Mondiale.
    Il sentiero attraversa la Val della Mite e il versante meridionale dei Crozi di Val di Taviela, costeggia le montagne e si incontrano dei passaggi attrezzati con corde e un torrente con un ponte mobile .
    Siamo un bel gruppo di persone del CAI di Latina, ci si ferma a mangiare su una “forcella” dopo un lungo costone .


    Il percorso è ancora molto lungo ,così il gruppo più consistente decide di scendere mentre un altro piccolo gruppo prosegue guidato dalla nostra guida alpina :Luca .
    La costanza viene premiata ,ad un certo punto, dall'incontro con un gruppo di capre che risale velocemente sui massi per raggiungerci e attorniarci. gruppo di caprette durante il percorso
    Non ho neanche il tempo di accorgermene che una capretta bianca punta le sue zampe anteriori su di me, impaurita e un po' stupefatta tiro fuori del pane avanzato dallo zaino , mentre anche gli altri danno qualcosa da mangiare alle capre , ci divertiamo nel parapiglia anche se io chiedo aiuto. Ci allontaniamo seguiti dal belare di una capra che ci segue per un po'.



    Raggiungiamo così le postazioni costruite dagli austriaci su un punto alto strategico che permette di vedere in basso tutta la Valle e il lago di Palù dall'acqua verde.
    Le postazioni sono costruite con lastre di pietra sovrapposte , sono ancora ben visibili gli spazi lasciati per le mitragliatrici, i cosiddetti “nidi” di mitragliatrice. una delle postazioni militari
    Da qui il panorama è stupendo e ci allontaniamo a malincuore , anche se il pensiero della violenza degli episodi di guerra “macchia” la bellezza dei luoghi.
    In queste zone gli austriaci difendevano e controllavano il territorio dagli attacchi dell'esercito italiano,durante la Prima Guerra mondiale , a Pejo c'è anche un cimitero austro-ungarico.

    Il sentiero prosegue fino all 'anfiteatro morenico della Val Cadini , sembra che la vetta del monte sia qui completamente franata coprendo tutto il terreno di massi di grandi dimensioni.
    Il paesaggio è lunare,impressionante, non c'è forma di vita e solo le venature di porfido rosa e di silicio bianco nella roccia, danno un tono di colore attirando l'attenzione.
    Lungo la discesa si incontrano più in basso delle trincee ricoperte d'erba ma chiaramente visibili.
    Sono in tutto 1000 metri di dislivello per circa 10 km, il sentiero si fa però più dolce e piacevole ,passando tra prati dall'erba alta e boschi ,fino ad arrivare a Pejo Fonti.

    lunedì 2 agosto 2010

    "Slippery when wet" di Aaron Young

    un'opera di Aaron Young

    L'opera “Slippery when wet” dell'artista americano Aaron Young, è in mostra presso il MACRO -Museo di Arte Contemporanea di Roma di Via Reggio Emilia- http://www.macro.roma.museum/.
    Si entra in una sala dove, sul pavimento, strisce di pneumatici si intrecciano con forme curvilinee. Ai lati ci sono 4 monitor che trasmettono immagini di quattro luoghi: Roma, Mosca,Versailles e un lago ghiacciato nello Stato di New York.
    Le immagini sono fisse ,immobili , i monumenti sono ripresi dal basso , realizzando quindi visioni inedite, nuove , poi all'improvviso , le immagini si interrompono , si spezzano , diventano sfocate , capovolte, a tratti illeggibili. E intanto si sentono dei suoni forti come di colpi di fucile , di auto che si scontrano , di ferro compresso.
    I luoghi storici e naturali di incantata bellezza , vengono così “inquinati”, rotti , spezzati e annientati dalla moderna civiltà contemporanea che porta in sé la violenza e la guerra e una civiltà urbana sempre più dura e a tratti devastatrice.
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    L'artista Aaron Young è nato a S.Francisco nel 1972 e vive e lavora a New York, ha partecipato a numerose mostre e rassegne internazionali di arte contemporanea.