lunedì 9 novembre 2009

Calder .Mostra a Roma

quadro di CalderLa mostra di opere di Alexander Calder- il famoso scultore americano autore dei Mobiles- , apertasi al Palazzo delle Esposizioni-http://www.palazzoesposizioni.it/- , accoglie subito il visitatore con dei disegni giovanili decisamente affascinanti.
Sono disegni di animali realizzati da Calder con pochi tratti : il corpo appena accennato coglie lo scatto, il movimento, l'atteggiamento caratteristico di ogni animale.

Della fine degli anni '90 sono le prime sculture in fil di ferro : L'Acrobata- dal corpo umano perfettamente definito -, La Mucca, Il Gabbiano, scultura in fil di ferro

Sono 150 le opere in mostra e molti sono quadri: dipinti astratti in cui forme e linee interagiscono nello spazio con il colore , non c'è un ordine nella loro disposizione ma suggeriscono il movimento .
Sono un altra versione dei” mobiles” le famose sculture fatte di linee- (fili di ferro) e forme colorate (lamiera)- che lentamente oscillano nello spazio , appesi al soffitto o collocati su supporti sul pavimento.

Come Calder diceva di uno dei suoi mobiles: “..non ha significato apparente, è semplicemente bello! , produce un grande effetto emotivo se si è in grado di capirlo..”
Ed in effetti come nel “31 Janvier” si osserva il movimento lieve , le forme colorate oscillanti a volte nere a volte bianche , e sembra che la materia stessa si faccia aria , lieviti verso la purezza , la leggerezza. uno dei Mobiles

C'è poi un altro effetto , un altro “gioco” , come in “Arco di petali” degli anni '40 , dove entrano , come parte dell'opera, anche “le ombre” proiettate dalle forme sulle pedane bianche.
Le ombre si sovrappongono e si intersecano e il loro movimento si somma a quello dei piccoli petali oscillanti in un movimento circolare con il quale si penetra in una dimensione diversa : quella dell'illusione e del gioco.

J.P.Sartre , ammiratore dei mobiles, scrisse in un saggio :”..sembra che si muovano per il piacere dei nostri sensi , invece hanno un profondo senso metafisico!”

La mostra resterà aperta fino al 14 febbraio 2010.











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